Il Belgio è una delle nazioni simbolo della birra, narra una lunga storia che passa dalle fattorie ai monasteri trappisti, dal fascino della fermentazione spontanea all’abbinamento conviviale a tavola.
Quando si parla di Belgio vengono in mente subito due ingredienti: il lievito e le spezie. Il primo capace di caratterizzare le birre che vengono qui prodotte, il secondo per l’uso che ne viene fatto soprattutto in uno stile, la Blanche.
Cercando di fare una panoramica stilistica della regione, sicuramente bisogna partire dalla tradizione monastica che è diventata un vero e proprio simbolo della produzione.
Cosa si intende per Birra Trappista
Quando identifichiamo una birra come Trappista, intendiamo una birra prodotta dai monaci trappisti all’interno dei loro monasteri.
Attualmente le abbazie trappiste che producono birra sono tredici in tutto il mondo: 6 in Belgio, 2 in Olanda, 1 in Austria, 1 negli Stati Uniti, 1 in Italia, 1 in Spagna e 1 in Francia.
Le birre trappiste si riconoscono dal logo esagonale Authentic Trappist Product (“Autentico Prodotto Trappista”, registrato nel 1962 al tribunale di Gent), che garantisce a chi le acquista il rispetto di tre regole nella produzione:
- la birra è prodotta all’interno delle mura di un’abbazia trappista;
- le regole di produzione sono dettate dalla comunità monastica, che garantisce e controlla tutto il processo;
- il profitto della vendita delle birre è diretto al sostentamento dei monaci e alla beneficenza, non al guadagno economico.
Birra Trappista: gli stili
Ai monaci trappisti si deve la nascita e lo sviluppo di diversi stili, ma sicuramente quello che più le rappresenta è la Tripel, birra dalla grande gradazione alcolica, nata nel monastero di Westmall.
Da ricordare sicuramente la più originale – e unica – birra Orval, prodotta nell’abbazia di Abbazia di Notre Dame d’Orval, generosamente luppolata e caratterizzata da un ceppo di lievito brettanomyces che le conferisce il tipico “gusto Orval”.
Tra gli stili citiamo anche la Dubbel, ambra, complessa e mediamente alcolica, con nette note di malto, caramello ed esteri fruttati che tornano anche nel sorso.
Birre Trappiste VS Birre di Abbazia
Le birre trappiste, quindi quelle “con il marchio”, non vanno confuse con le Birre di Abbazia. Queste ultime sono una tipologia estesa di birre prodotte in birrifici laici esterni alle abbazie seguendo ricette di origine monastica.
In Belgio si producono una vasta gamma di Strong Ale sia chiare (Belgian Strong Golden Ale, in generale con aroma fruttato, corpo medio e alto tenore alcolico) sia scure (Belgian Strong Dark Ale, in generale con aroma caramello, malto torrefatto e frutta sotto spirito).
Nella zona delle Fiandre nascono le Oud Bruin e le Flanders Red Ale, a fermentazioni mista, caratterizzate dalle note acidule che virano verso il lattico e l’acetico. Mentre nell’area del Pajottenland (dal quartiere Anderlecht di Bruxelles lungo la valle che segue il corso del fiume Senne) viene prodotto il Lambic, birra a fermentazione spontanea, senza aggiunta di lieviti selezionati, inoculata naturalmente dai microrganismi presenti nell’aria, prodotte con malto base e frumento non maltato, luppolo invecchiato, fermentante in botti usate che hanno contenuto altre bevande alcoliche.
Birra Blanche
Infine eccoci alla Blanche (witbier in fiammingo), la regina delle spezie. Birra prodotta con circa il 50% di frumento miscelato al malto d’orzo, con aggiunta di coriandolo e di scorza di arancio amaro.
Nata nel Medioevo in un paesino vicino a Loviano di nome Hoegaarden, dove si produceva birra già dal 1318. La nascita dello stile si deve ai Begardi, predicatori erranti che vivevano in povertà. Quando si stabilirono ne paese cominciarono produrre birra coinvolgendo i contadini della zona. Nel 1800 avevano dato vita a 35 birrifici in un paesino di poco più di 2000 anime.
Purtroppo la Rivoluzione Francese, con la devastazione che ne seguì, decimò i birrifici esistenti e nel 1955 se ne contavano solamente due ancora in possesso della ricetta originale della Blanche. A salvare lo stile fu un lattaio texano di nome Pierre Celis, vicino di casa di uno dei due birrai resilienti, che nel 1965 decise di riprendere in mano la produzione di questo stile creando la Celis Brouwerij e riproponendo la ricetta tradizionale. Purtroppo per soli due anni, perché un incidente fece prendere fuoco al birrificio interrompendone l’attività, ma la ricetta era ormai salva e altri birrifici, nel corso del tempo, hanno ripreso la produzione dando una nuova e lunga vita alla birra bianca.
Blanche del Gargano
Sono tanti, infatti, anche i birrifici italiani che producono questo stile e noi, forti del nostro legame al territorio, uno dei cuori pulsanti in Italia della produzione di agrumi, abbiamo deciso di creare la Blanche del Gargano, da 5,1% gradi alcolici.
Nella nostra birra usiamo grano duro Senatore Cappelli, che le conferisce una leggera acidità molto rinfrescante nel sorso, scorza d’arancio del Gargano IGP e un tocco personale dato dalle zagare.
Aroma floreale e agrumato, luppolatura delicata, corpo agile, la rendono dissetante e compagna perfetta di un aperitivo o abbinamenti gastronomici.